LA ROMA CONQUISTA LA CONFERENCE LEAGUE


 La Roma conquista la Conference League battendo il Feyenoord per 1-0 grazie alla rete di Nicolò Zaniolo, riportando così una coppa europea in Italia dopo ben 12 anni. La squadra di Josè Mourinho gioca una partita molto tattica e attenta, grazie anche al sacrificio di tutti i giocatori e una fase difensiva impeccabile che ha fatto si che l'attacco olandese svanisse nel nulla. La squadra di Slot sfiora il pareggio nella ripresa, colpendo anche due pali. I giallorossi partono con il 3-4-2-1 e in campo si rivede Mkhitaryan, che ha voluto fortemente essere a Tirana per aiutare la squadra in campo, mentre al suo fianco c'è Cristante. In difesa il trio Mancini, Ibanez e Smalling che difendono la porta di Rui Patricio. Sugli esterni c'è Zalewski e Karsdorp, mentre in avanti i due italiani Zaniolo e Pellegrini dietro a Tammy Abraham. Gli olandesi scendono in campo con un 4-2-3-1 dove tra i pali c'è Bijlow, in difesa Geertruida e Malacia con Senesi e Trauner in mezzo. Aursnes e Kokcu davanti alla retroguardia, mentre la punta sarà Dessers, che avrà a sostegno nella trequarti: Til, Sinisterra e Nelson. Nel primo tempo abbiamo due sistemi tattici differenti, con gli olandesi che si riversano subito in attacco affidati alla loro agilità e freschezza, soprattutto grazie al lavoro degli esterni. I giallorossi invece, come è accaduto in tutti i match della Conference, contano su un sistema difensivo e attento. Con un controllo palla a terra, il Feyenoord sviluppa con un impostazione a 3. L'esterno Geertruida non rimane largo ma effettua delle manovre verso l'interno del campo, nel mentre i difensori si alternano uno nell'abbassarsi per fare il regista e l'altro per mettersi in verticale. Le operazioni più difficoltose per i giallorossi sono però sulla trequarti avversaria, con Til che si muovo dietro i centrocampisti della Roma e gli esterni che affrontano nell'uno contro uno gli esterni di Josè, costringendoli a schiacciarsi in una difesa a 5. A destra Zalewski tiene botta, mentre dall'altra parte Karsdorp ha molta difficoltà a contenere Sinisterra che viene bloccato grazie a gli interventi di Mancini. Al minuto 17 abbiamo già il primo cambio con la ricaduta di Mkhitaryan che deve uscire per Sergio Oliveira. Con il passare dei minuti, la Roma ne esce e alza il baricentro con tutti i suoi centrocampisti e soprattutto con Lorenzo Pellegrini, che sale in cattedra, che svolge un lavoro da rifinitore. Al minuto 32' abbiamo il gol, e unico, del match con Mancini che attraverso un perfetto lancio becca Nicolò Zaniolo che sfila alle spalle di Trauner che controlla di petto e batte Bijlow in uscita. Nel secondo tempo abbiamo lo stesso monologo, con una partenza a razzo degli olandesi e solo il palo e un sontuoso Rui Patricio possono tenere a galla il risultato. I terzini del Feyenoord avanzano come se fossero delle mezz'ali. La fascia più attaccata è quella di sinistra e infatti Zaniolo è costretto a indietreggiare per aiutare Karsdorp. I giallorossi sono costretti, quando hanno la palla, di effettuare lanci verso i suoi tre unici uomini offensivi e sperare in qualche giocata delle loro. La Roma pass ad un 3-5-1-1 e prova a tenere la palla lontano dalla propria area di rigore e i minuti passano. L'attacco olandese sembra non avere fine, ma la difesa o meglio dire il muro messo da Smalling contiene l'onda arancione. Ma la partita piano piano va a finire e la Roma finalmente vince il suo primo trofeo europeo, il quinto per Josè Mourinho dopo le due Champions League con Porto (2004) e Inter (2010) le due Europa League con Porto (2003) e Manchester United (2017). Una e vera propria bolgia fuori dallo stadio e in tutta Roma con i tifosi in festa. Un giusto premio per una squadra che ha sempre sofferto, sempre sul punto di vincere qualcosa ma che è rimasta con il cerino in mano. Una delle uniche italiane che quando partecipa le coppe, a prescindere da quale sia, da sempre l'anima e sudore. Quindi complimenti Roma.  

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