Buongiorno cari lettori e buon campionato a tutti. Il lunedì è sorridente per i tanti milanisti, che hanno visto la propria squadra ancora prima in classifica, dopo la grande vittoria contro l'Hellas Verona di Tudor per 1-3. Una bella notte per i colori rossoneri che vedono la propria squadra salire a 80 punti classifica ri scavalcando l'Inter, mettendo un tassello in più per raggiungere il sogno scudetto. Una vittoria voluta, sofferta e presa, che ha fatto fare un passo in più non solo fisico, ma soprattutto mentale e psicologico. Una squadra che negli anni precedenti, dal post lockdown ha fatto un evoluzione enorme, che è partita da prima prendendosi il posto in Champions dopo anni di buio, fino ad ora con il tricolore che dista solo 180 minuti di gioco. Prima della partita, tanti hanno rimesso in memoria il "Fatal Verona", evento che ha visto la squadra gialloblu mettere i bastoni tra le ruote il Milan che si apprestava a vincere lo Scudetto. La partita di ieri è stata una partita molto combattuta da entrambe le squadre. Pioli parte con il suo solito 4-2-3-1 con Saelemekers al posto di Messias e Krunic che si mette nella trequarti con Kessiè indietreggiato. La spinta che viene chiesta da Pioli è soprattutto verso gli esterni, che nella manovra offensiva dovevano dare una mano al reparto d'attacco. Infatti la prima fiammata è di Theo Hernandez al 8' minuto di gioco che termina a lato. Il Verona però non sta ad aspettare, e quando il Milan perde palla, sono pronti a ripartire con le loro folate grazie al trio Barak, Caprari e Simeone. Ma durante la prima frazione, sono gli ospiti a creare più occasioni, una su tutte quella di Krunic al 14' di testa che Montipò para a terra. Poco dopo ecco il gol dei rossoneri con Tonali, straordinario nel proteggere palla su Ilic che divincolandosi batte Montipò per lo 0-1, poi annullato per fuorigioco. Il diavolo non demorde, e continua ad attaccare, prima con Calabria e poi con Giroud. Anche dalle parti del Verona, ci sono azioni che poi sono nulle, prima da Barak e poi da Tameze con Maignan che para. I rossoneri sono quelli più vicini al gol, ma ecco che il Milan prende una doccia fredda: al 38' da un taglio di Lazovic che lancia verso Faraoni che di testa fa 1-0. I fantasmi si rifanno sentire, ma il Diavolo gli scaccia immediatamente: azione esplosiva di Rafael Leao che con le sue accelerate non lo prende nessuno e sulla sinistra manda un assist perfetto per Sandro Tonali che fa 1-1 e termina la prima frazione in un pareggio più amaro per i colori rossoneri. Nel secondo tempo il copione non cambia, tanto Milan e Verona pronto a ripartire. Dopo 4 minuti di gioco però ecco la rete del definitivo sorpasso che manda in visibilio tutti i tifosi del Milan, e che gela quelli dell'Inter: di nuovo sull'asse Leao-Tonali viene creata la stessa azione che manda in tilt il reparto difensivo del Verona. Contropiede del portoghese che vola via seminando tutti e crossando trova il centrocampista italiano, che come un bomber di razza si fa trovare pronto e realizza la sua doppietta per un compleanno da sogno. 1-2 per il Milan e partita che cambia. Milan che prova a gestire, ma che sa che davanti ha un avversario duro e difficile da contenere. Infatti gli uomini di Tudor provano a creare ma che piano piano vanno a spegnersi, lasciando il pallane tra i piedi degli ospiti, che provano a chiuderla. Tanti cambi tra le file rossonere: dentro Rebic e Messias, fuori Giroud e Saelemekers. Per il Verona dentro Depaoli e Hongla. Il Milan crea con Leao e le sue accelerazioni per il colpo finale, ma il risultato sembra non cambiare, con Tomori e compagni che non rischiano nulla nel secondo tempo. Infine gli ultimi cambi con Zlatan Ibrahimovic e Alessandro Florenzi che regala la gioia finale con un eurogol, su assist di Messias. Milan che vince per 1-3 e che vede più vicino lo scudetto, ora distante solamente 4 punti. Ora l'attende l'Atalanta di Gianpiero Gasperini, che sembra essersi ritrovata e spera di arrivare nelle posizione per partecipare all'Europa League. Ma questo è un Milan che non molla mai. Un vero salto di qualità di gioco, di trame, e soprattutto di squadra. Cambiano gli interpreti ma la sostanza rimane uguale. La cosa che fa paura ora è il fatto che questa squadra ora non ha più paura di nessuno, sa che è la migliore e sa che non può più sbagliare. Dall'anno scorso, quando serviva un passetto in più psicologico e mentale si inciampava sempre, come ad esempio lo 0-0 in casa contro il Cagliari lo scorso anno che poteva regalare l'accesso in Champions anticipatamente. Idem con il Bologna e Torino al ritorno che ha visto svanire la possibilità di staccare le dirette concorrenti allo Scudetto. Tanti passi falsi nei momenti più importanti che ora non ci sono più. Una squadra che si vede maturata, che è cresciuta tutta insieme, da Pioli ai suoi giocatori e fino alla Società. Tutti insieme verso una sola cosa: lo Scudetto.
Commenti
Posta un commento