MILAN IL LAVORO DELLA VALORIZZAZIONE


 Dopo una stagione sorprendente ed entusiasmante, il Milan si è guadagnato il titolo di Campione D'Italia 2021/2022, per la 19esima volta nella sua storia. I protagonisti di questa storica vittoria sono tanti, da Maignan fino a Leao, dal mister Stefano Pioli fino alla dirigenza con Paolo Maldini e Frederic Massara. Da quando è subentrato a Giampaolo due anni fa, Pioli ha fatto un lavoro enorme dal dopo lockdown, facendo un girone di ritorno nella stagione 2019/2020 perfetto arrivando sesto in classifica dietro alla Roma con 66 punti. Nella stagione 2020/2021 è stato l'anno della rinascita, con una stagione quasi impeccabile, dove si è ottenuto il tanto rincorso posto Champions League, chiudendo come seconda in classifica dietro l'Inter di Antonio Conte con 79 punti. Nonostante una rosa inferiore rispetto a quella dell'Inter (dell'Inter non dell'Atalanta o Fiorentina come dice certa gente), la vittoria è il giusto premio per il lavoro svolto di valorizzazione di una rosa che piano piano è diventata enorme, mettendo in risalto il gruppo e la squadra prima dell'io. Un squadra con dei valori e con delle emozioni, pronta a tutto pur di portarsi a casa la vittoria fino all'ultimo, in un modo o nell'altro. Questo campionato fa capire che non è sempre la squadra più forte a vincere, ma la squadra più continua, quella che non cade ad ogni minimo colpo e si rialza nonostante le assenze o errori(orrori) arbitrari. Della squadra, i giocatori che sono indubbiamente da menzionare sono Maignan, Tomori, Kalulu, Theo Hernandez, Tonali e Leao. Questi sono i 5 giocatori chiave della squadra, che hanno preso i propri compagni per mano e gli hanno portati nella vetta della Serie A. Mike Maignan ha ereditato una porta infuocata, soprattutto dopo un addio di un ex capitano che ha fatto un Europeo mostruoso e coprire quel vuoto in porta poteva essere davvero difficile. Ma l'estremo difensore transalpino non solo ha superato le aspettative, ma ha fatto nettamente meglio del portiere italiano. E' il top player definitivo del Milan, para tiri impossibili e imprevedibili, sa usare entrambi i piedi, mette una tranquillità inumana e in questo momento è davvero uno dei 5 migliori portieri al Mondo. I due difensori centrali sembrano due gemellini, l'inglese ha giocato dall'anno scorso, debuttando nel derby dove ha dimostrato sin da subito le sue qualità, dove non lascerà più il suo posto da titolare a fianco di Simon Kjaer. Quest'anno con l'infortunio del danese, c'è stata l'esplosione del francese Pierino, dove dall'inizio della sua carriera rossonera ha sempre alternato il ruolo terzino/centrale e Stefano Pioli non trovava mai una sua definitiva collocazione. Il duo difensivo ha fatto un girone di ritorno perfetto, subendo pochissimi gol e ottenendo la difesa meno penetrata del campionato (insieme al Napoli). Passiamo al treno, Theo Hernandez, un nome che fa solo paura leggere. Ogni partita che passa sta diventando sempre più forte, dove ricordiamo tutti che lo scorso anno peccava a livello difensivo con diversi buchi lasciati dalla sua parte del campo. Quest'anno ha migliorato anche questo aspetto, diventando più forte a livello offensivo e anche difensivo. Per quanto riguarda il centrocampista italiano, Sandro è un altro giocatore. Lo scorso anno ha fatto il modo che venisse riscattato abbassandosi l'ingaggio e dimostrando attaccamento per la maglia rossonera. Un tifoso rossonero in campo, che non solo è migliorato sotto ogni aspetto prendendosi il posto da titolare fin dalla prima giornata del 2021/2022, ma è diventato un centrocampista completo. Il numero 8 è stato il centrocampista più continuo del reparto rossonero, con Bennacer quasi sempre fuori e Kessiè che ha fatto un girone male e uno decente, Sandro ha preso le chiavi del centrocampo e non vuole buttarle via mai più. Soprattutto da segnalare la rete alla Lazio in extremis (1-2 finale) che ha permesso al Milan di rincorrere allo Scudetto, poi la doppietta con il Verona che ha tolto le castagne dal fuoco nella trasferta di Verona. Un giocatore diverso rispetto a quello dello scorso anno, dove era impacciato e insicuro. Passiamo all'Alieno, Rafael Leao. MVP della Serie A, è stato l'anno della consacrazione con la maglia del Diavolo. Giocatore etichettato come inesploso, con qualità ma che non si applica e molto discontinuo. Bene ecco serviti. Un giocatore che ha fatto una stagione clamorosa, ha fatto vincere uno Scudetto portandosi in spalla una squadra, con le sue galoppate e le sue accelerazioni. Salta l'uomo(qualsiasi uomo) in un modo o nell'altro, è immarcabile anche se gli si mettono due giocatori e affonda l'area in due secondi. Si è scoperto che la clausola è quella di 150 milioni di euro. Un enorme cifra che il Milan dovrà decidere se cederlo oppure no, ma possiamo dire che questo è un crack mondiale. Un giocatore che ha già gli occhi di tutte le big addosso e diventerà uno dei giocatori più forti del Mondo. Possiamo citarne altri di giocatori che hanno dato il loro contributo, da Saelemekers fino a Kessiè, da Calabria fino a Krunic. Ma gran parte di questo Scudetto va anche alla dirigenza, che ha compiuto un lavoro egregio, prendendo giocatori con due spiccioli e fatti diventare top player funzionali al progetto. Con l'addio di Alessio Romagnoli e di Frank Kessiè si può dire che si apre un nuovo ciclo, con altri giocatori e con altre idee. e chissà se si continuerà con quel giovane ragazzo svedese che continua a stupire con la sua mentalità che ha poi trasferito ai suoi "figli". 

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